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Premessa
Anni fa l’ottimizzazione dei motori di ricerca era più semplice. Si sceglieva una keyword o una frase da posizionare e la si metteva in una pagina. La si inseriva nel titolo, nell’intestazione e nel corpo del testo. Nulla di particolarmente difficile, e, del resto, queste sono ancora (e saranno sempre) le basi della SEO.
Ma poi un cambiamento ha reso la SEO molto più sottile, più complessa e, ammettiamolo, anche più interessante. Oggi, le classifiche di ricerca non riguardano solo la scelta e l’uso di una determinata frase chiave. Si tratta, piuttosto, del significato più ampio di quella frase e dell’intento del ricercatore.
Dall’aggiornamento BERT, Google ha iniziato a migliorare gradualmente nella comprensione del linguaggio naturale. In altre parole, è diventato più bravo a capire come parlano gli esseri umani.
Questo significa che i motori di ricerca possono ora comprendere meglio i sinonimi. E sono in grado di capire cosa rientra in un argomento più ampio. È qui che entrano in gioco i “cluster” di parole chiave.
La SEO riguarda gli argomenti, non le parole o frasi chiave
Per ottenere un posizionamento efficace bisogna puntare all’argomento, piuttosto che ad una singola frase chiave
Google è dichiaratamente un motore di ricerca semantico che collega il ricercatore alle pagine che contengono il significato che sta cercando, basandosi non solo le lettere e le parole che ha digitato bel box di ricerca.
Ecco perché è necessario puntare su un argomento più ampio, non solo alla frase specifica. Bisogna sare frasi correlate nella scrittura, coprendo i sotto-argomenti che sono semanticamente correlati al’argomento principale.
Scrivere contenuti utili per gli utenti e perfetti per la SEO
Mentre Google perfeziona il suo algoritmo in base al modo in cui le query di ricerca stanno cambiando (le query in linguaggio naturale attraverso gli assistenti personali digitali come Siri), crescono sempre più d’importanza le caratteristiche basate sulle parole chiave e sui contenuti della pagina. Occorre accertarsi che il proprio contenuto sia adattato alla ricerca semantica”.
Per esserlo, il contenuto deve saper rispondere alle domande correlate. D’altronde il ruolo principale di Google, quello per cui è nato, è rispondere alle domande. Per questo, fondamentalmente, la gente lo usa. Con questa semplice comprensione, un ottimo modo per adattare il tuo contenuto al futuro della ricerca è quello di trovare le domande relative al tuo argomento e rispondere ad esse nel merito nel modo più approfondito possibile.
Può sembrare un concetto semplice, eppure molti content marketers si perdono questo semplice trucco.
Dietro ogni termine di ricerca c’è un intento che Google mira a soddisfare. Raggruppa le domande in base al loro profilo di intenti e pubblica contenuti che si rivolgano a loro. Create contenuti aggiuntivi che meglio corrispondono a un intento diverso per lo stesso argomento. Collegate poi questi “pezzi” tutti insieme in “clusters”.
Scrivere post che contengano domanda e risposta, come le voci di un dizionario
Ogni giorno, milioni di utenti eseguono ricerche senza usare tastiere. Stiamo parlando dei nostri telefoni e altoparlanti intelligenti, e queste query basate sulla voce tendono ad essere più lunghe, vere e proprie frasi in linguaggio naturale. Ricerche che corrispondono a domande.
Per adattare il proprio contenuto a questa tendenza, è necessario ottimizzarlo utilizzando frasi complete che forniscano il significato completo, sia delle domande che delle risposte. Per esempio, se si sta scrivendo un post sull’esfoliazione enzimatica, piuttosto che scrivere questo: “Un tipo di esfoliazione utilizza gli enzimi. Questo approccio rompe la “colla” che tiene insieme le cellule morte della pelle” è molto meglio scrivere frasi che contengano il significato completo e che stiano in piedi da sole, come ad esempio: “[titolo] Cos’è l’esfoliazione enzimatica? [testo] L’esfoliazione enzimatica è un tipo di esfoliazione chimica che rompe la “colla” che tiene insieme le cellule morte e opache della pelle.”
L’idea di fondo è quella di scrivere come se stessimo compilando un dizionario: la domanda e la risposta sono frasi complete.
Come verificare la qualità di un contenuto
Questo approccio alla scrittura SEO semantica è buono anche per il SEO tradizionale. Può aiutarvi a vincere il “featured snippet” che appare in cima a molte pagine di risultati di ricerca di Google. Ottenere il vostro contenuto qui è come posizionarsi al numero 0, sopra tutti gli altri.
Usate la formattazione e i media che mantengono i visitatori più a lungo
Le pagine con i contenuti migliori si posizionano più in alto. Ma come fa Google a sapere se un contenuto è effettivamente buono? La risposta è nelle analisi del comportamento degli utenti.
I visitatori che arrivano alla pagina posizionata da un motore di ricerca a volte se ne vanno senza visitare un’altra pagina. Questo si chiama “rimbalzo”. Ci sono due tipi di rimbalzi:
Il visitatore che non ha apprezzato la pagina e ha premuto il pulsante indietro dopo pochi secondi.
Il visitatore al quale è piaciuta la pagina, ha letto ogni parola, è rimasto per 10 minuti e poi alla fine è andato via
Quindi un “rimbalzo” non è correlato all’alta o bassa qualità, quanto, piuttosto, al tempo di permanenza sulla pagina.
Il primo esempio è un “clic breve” e il secondo è un “clic lungo”. La differenza è il tempo di permanenza.
Il tempo di permanenza è la quantità di tempo trascorso su una pagina dopo che il visitatore arriva dal motore di ricerca.
Ha una forte correlazione con la qualità e la pertinenza, per cui i motori di ricerca lo usano come fattore di ranking.
Si può essere in grado di vedere la correlazione tra le classifiche e il tempo di permanenza sulla pagina nelle proprie Analytics.
Guarda il rapporto Comportamento > Contenuto del sito > Tutte le pagine. Impostalo sulla visualizzazione di confronto per il tempo medio sulla pagina ed ecco la vostra correlazione!
Quindi la prossima domanda è: come si fa a far rimanere i visitatori? La risposta migliore è quella di scrivere ottimi contenuti ma ci sono altre tecniche più specifiche tra cui:
- Aggiungere un’immagine rilevante in alto nella pagina;
- Prestare attenzione alle migliori pratiche per le immagini del blog. Una buona immagine attira il visitatore;
- Aggiungere più immagini;
- Se i visitatori scorrono verso il basso e trovano un lungo muro di testo, è più probabile che se ne vadano. Rendete visibile un’immagine ad ogni profondità di scorrimento!
- Spezzate i paragrafi troppo lunghi;
- Aggiungete dei video;
- Incorporate un video in cima alla pagina. Usate una miniatura personalizzata con una copertina e un titolo per massimizzare la percentuale di persone che lo guardano. Video brevi significano visite più lunghe. Questo spiega la correlazione tra video, formattazione, immagini e classifiche.
Offrire il miglior contenuto
Cercate di creare la migliore pagina su internet per un determinato argomento.
La chiave è nelle linee guida di Google per la valutazione della qualità della ricerca.
La pagina e il sito web devono essere percepiti come esperti, autorevoli e degni di fiducia per l’argomento trattato.
Non è necessario essere un informatico per scrivere o adattare il proporio contenuto. Non hai bisogno di capire “l’indicizzazione semantica latente” o cos’è una biblioteca ontologica. Anche se il cervello dietro la ricerca semantica può essere molto complesso, il processo per creare contenuti migliori non lo è.
Se avete effettivamente realizzato una pagina che fornisce la migliore risposta alla domanda o offre la serie più dettagliata di istruzioni, allora gli algoritmi dei motori di ricerca stanno lavorando molto duramente per indirizzare i visitatori nella vostra direzione.
Se non avete fatto una grande pagina, allora, forse, state cercando di ingannare il robot. Forse state usando link e parole chiave per vincere qualcosa che non meritate. Questo tipo di strada non porta lontano, considerato che ci sono migliaia di informatici che “combattono” contro di te, per tenerti fuori dai risultati di ricerca.
Cosa sono i "clusters" di parole chiave?
Come suggerisce il nome, i cluster di parole chiave sono gruppi di parole chiave che parlano dello stesso argomento e, soprattutto, dello stesso intento di ricerca.
Per esempio, “decorazioni rustiche” e “decorazioni in fattoria” o, ancora, “idee per l’arredamento rustico della casa” sono parole chiave diverse, ma chiunque voglia cambiare l’aspetto della propria casa potrebbe effettuare una ricerca attraverso una qualsiasi di queste frasi.
Cosa fare allora? Meglio arricchire il testo aggiungendo tutte le parole chiave di un cluster oppure distribuirle su diverse pagine? Il SEO moderno dice di scegliere la prima opzione.
Ecco perché:
- I cluster di parole chiave aiutano i motori di ricerca a fare collegamenti tra le vostre pagine più facilmente. Guardando l’esempio di cui sopra: se la vostra pagina si classifica solo per “decorazioni rustiche”, vi perderete una buona parte delle ricerche.
Avere una pagina classificata per più termini negli stessi cluster consolida i vostri primi posti e può portarvi fino a 10 volte la quantità di traffico di una singola parola chiave. - I motori di ricerca (Google, in particolare) premiano il contenuto olistico, ovvero il contenuto approfondito che sviluppa al meglio la trattazione di un determinato argomento. Parliamo dunque del tipo di contenuto che non spinge il lettore a tornare indietro nei risultati di ricerca per completare le informazioni che hai offerto. Il clustering di parole chiave aiuta il tuo contenuto ad andare in profondità.
- È più facile da scrivere: quando usi termini simili, il tuo contenuto suona più naturale.
- È anche più facile e più attraente da leggere: i cluster di argomenti sono un buon modo per ottenere il meglio di entrambi i mondi. Potete avere diversi post di blog per diversi argomenti. Poi, potete raggrupparli in una singola pagina pilastro (il c.d. contenuto “cornerstone”) con un’ordinata tabella dei contenuti e creare una mega-guida. Ogni sotto-argomento si collegherà alla pagina del pilastro, così quando un sotto-argomento si classifica bene, presterà il suo “succo SEO” a tutti nel cluster.
Come costruire clusters di parole chiave efficaci?
È possibile costruire cluster di parole chiave intorno a quasi tutte le parole chiave a “coda lunga” che avete identificato. Pertanto, per cominciare, identificate una parola chiave redditizia che corrisponda all’intento di ricerca degli utenti e ai vostri obiettivi commerciali.
Diciamo, per esempio, che vogliate vendere corsi SEO e, per iniziare, avete bisogno di stabilire la vostra competenza e attirare i neofiti del SEO. Inizierete con “cos’è la SEO?” come parola chiave di partenza.
Il cluster potrebbe assomigliare a questo: cos’è la SEO? -> introduzione alla SEO -> le basi della SEO -> cos’è la SEO e come funziona?
E così via.
Questo non è sicuramente l’unico cluster di parole chiave che potete creare per i principianti del SEO. Ecco un altro esempio: Suggerimenti e trucchi SEO -> migliori pratiche SEO -> consigli SEO on-page -> consigli SEO off-page.
Come trovare le parole chiave del cluster?
Iniziate con una buona vecchia ricerca su Google. Nelle caselle “sezione correlata” o “la gente chiede anche” troverete suggerimenti che potete aggiungere al vostro cluster.
Potete anche usare il Keyword Planner di Google Ads ol il tool keywordtool.io oppure strumenti ad hoc come SemRush o SeRanking per stilare la lista di keywords correlate, verificandone le medie di ricerca.
Una volta avrete stilato l’elenco con le parole chiave suggerite, trovate quelle che hanno determinate somiglianze:
- Hanno un volume di ricerca simile.
- Hanno una difficoltà di ranking simile.
- Possono essere raggruppate intorno allo stesso intento di ricerca.
Tutti questi fattori sono ugualmente importanti. Se manca la rilevanza semantica, il vostro cluster di argomenti non avrà senso. Se ottimizzate parole chiave con difficoltà o volumi di ricerca molto diversi, rischiate che alcune di esse non vengano classificate affatto.
Google e gli altri motori di ricerca hanno speso anni (e miliardi di dollari) per far sì che le loro soluzioni “parlassero da esseri umani”. E hanno appena iniziato. Il futuro della SEO è la rilevanza semantica e l’intento di ricerca, il tutto avvolto in una bella coperta di contenuti di alta qualità.
I cluster di argomenti e parole chiave sono strategie che continuano a dare frutti perché si possono facilmente aggiungere. Avete individuato una nuova parola chiave che funziona per una delle vostre migliori pagine pilastro? Create un post sul blog intorno ad essa e aggiungetelo alla pagina. Si classificherà molto più velocemente (e meglio!) di qualsiasi cosa i vostri concorrenti potrebbero scrivere da zero e puntando su una singola parola chiave.